L’informazione su Internet è da sempre un’arma a doppio taglio: tra fake news e quant’altro, riuscire a comprendere cosa sia vero e cosa no sta diventando sempre più difficile. Proprio per fornire un’informazione di maggior qualità all’utenza mondiale, ma anche per aiutare l’editoria che da anni sta vivendo un momento di forte recessione, il mondo di Google News cambia radicalmente.
Il colosso informatico, infatti, dirà definitivamente addio al “first free click” (gli editori avevano diritto di bloccare la lettura gratuita dopo un minimo di tre articoli), passando al “flexible sampling”. Da questo momento in poi, starà alla libera scelta degli editori stabilire il numero massimo di articoli gratuiti di cui poter fruire quotidianamente. I primi due giornali online che hanno testato questo nuovo metodo di fruizione delle news sono stati il New York Times e il Financial Times, due dei quotidiani più autorevoli del mondo.
Riguardo la scelta operata da Google, Kinsey Wilson del Financial Times ha dichiarato “Siamo anche incoraggiati dal desiderio di Google di considerare altri modi di supportare i modelli di business in abbonamento e siamo felici di continuare a lavorare con loro per costruire soluzioni intelligenti al problema”.
Riguardo a questo nuovo modello, da Google fanno sapere che “sebbene le ricerche mostrino che le persone stanno cominciando ad abituarsi a pagare per le notizie, talvolta la macchinosità del processo per attivare un abbonamento può rappresentare un disincentivo e ovviamente questa non è una buona notizia per gli editori di news che vedono negli abbonamenti una fonte di fatturato di crescente importanza. Il nostro obiettivo è far si che gli abbonamenti funzionino in modo semplice ovunque e per tutti”.
Questa virata verso un mercato delle news più libero riuscirà a garantire davvero un’informazione più di qualità? Vedremo.
[fonti articolo: ansa.it, ilsole24ore.com, repubblica.it]
[foto: tuttoandroid.net]