Nell’ultima Finanziaria, tra le varie riforme che riguardano il settore del lavoro e altri temi importanti, c’è stato spazio anche per un provvedimento che riguarderà la tecnologia digitale. Nella manovra in esame in questi giorni al Senato, nell’articolo 89, è previsto che, in futuro, i canali dei nostri televisori saranno fruibili solo se si disporrà del Dvb-T2, un nuovo digitale terrestre che sarà lanciato nei prossimi mesi.
Questo sarà un passaggio che comincerà in maniera graduale, ma che tutti dovranno compiere. Le regioni e le rispettive emittenti adatteranno quindi le loro frequenze a questo nuovo dispositivo, che sarà operativo a partire dal prossimo anno. Gli italiani avranno cinque anni di tempo per compiere questo ulteriore aggiornamento del loro digitale terrestre. Nel testo della Finanziaria si legge che, grazie al Dvb-72, miglioreranno le prestazioni dei nostri televisori, ma anche la percezione dei canali, in modo da utilizzare pienamente le ultime tecnologie in ambito di ricezione e dati.
Una decisione che, però, non mancherà di far discutere, anche perché sul web in tanti si sono espressi in merito a questo argomento: per alcuni utenti questo ulteriore passaggio non farà altro che provocare l’inserimento di nuove tasse. I più ottimisti, invece, si dichiarano favorevoli a questo tipo di innovazioni, e invitano l’Italia ad aggiornarsi nei confronti degli ultimi dispositivi tecnici.
La diffusione del Dvb-72, secondo l’Agcom, autorità che fa da garante al controllo delle telecomunicazioni nel nostro Paese, inizierà nel maggio del 2018. In quel periodo le regioni italiane inizieranno a predisporre il nuovo dispositivo nei negozi e a garantirne la diffusione in modo capillare. Se da un lato bisogna innalzare gli standard tecnologici, come avvenne anni fa con il passaggio dall’analogico al digitale, questo cambiamento renderà inutilizzabili la stragrande maggioranza dei televisori presenti sul mercato e nelle case degli italiani, che andranno distrutti o riciclati. Si stima che, nove apparecchi su dieci, dovranno essere sostituiti.
Ma il Dvb-72 permetterà ai nostri apparecchi di fruire del 5G, tecnologia ormai all’avanguardia e che anche l’Italia deve sostenere se vuole restare al passo dei tempi. Intanto, anche le compagnie telefoniche aprono il mercato a fibre ottiche sempre più potenti e che permetteranno una migliore navigazione su Internet e un aumento delle prestazioni dei computer e dispositivi mobile nella rete.
Insomma, se l’Italia inizi o no ad adeguarsi alla tecnologia più innovativa, il prossimo maggio del 2018 non mancheranno le polemiche: acquistare un nuovo decoder, infatti, sembrerà per molti una forzatura. Necessaria, però, perché diciamocelo, nessuno rinuncerà mai ai propri programmi preferiti!
[Foto: www.donnamoderna.com]